La storia di Canaro

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Le origini del nome e la posizione geografica

Il toponimo Canaro richiama le origini del territorio, un tempo paludoso, attraversato da canali e corsi d'acqua, in cui crescevano in abbondanza canne palustri. Posto lungo la riva sinistra dell'asta del fiume Po, Canaro si trova nell'area centrale del Polesine a 15 km da Ferrara e 22 da Rovigo: confina con i Comuni di Occhiobello, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine e Polesella. Canaro include la frazione di Garofolo, terra natale del pittore Benvenuto Tisi, e le borgate di Paviole, Vallone e Crociara.

Canaro nel medioevo e nel rinascimento

Tra i primi documenti che attestano storicamente l'esistenza del sito un atto di donazione del vescovo di Ferrara Graziano a Gerardo Adamo risalente al 1082; ma il primo documento in cui viene citato il toponimo è una concessione di livello del 1° dicembre 969. Nel 1178 l'area risulta sotto la giurisdizione del Monastero di Pomposa, in seguito, con l'ascesa della Casata Estense a Ferrara, Canaro e le zone limitrofe vengono poste sotto l'influenza del Ducato ferrarese. Dopo un periodo di relativa pace e prosperità il territorio è sconvolto dalla guerra tra il Ducato estense e la Repubblica Veneziana per il dominio delle terre bonificate e il controllo diretto di un tratto del fiume Po, linea di confine naturale e via di comunicazione di grande importanza strategica. Il conflitto si risolse nei primi decenni del XVI secolo (1516) con la vittoria della Serenissima che assunse il controllo del Polesine di Rovigo ad esclusione della Transpadana Ferrarese, estesa da Ferrara fino al corso del Poazzo divenuto nuova linea di confine tra i due Stati. Il Poazzo, che attraversava l'insediamento di Canaro, divise il paese in due aree distinte: una sotto il dominio veneto e l'altra sotto l'influenza ferrarese comprendente anche l'insediamento di Garofolo. Lungo la nuova linea di frontiera si fronteggiavano le proprietà delle famiglie più influenti dell'aristocrazia estense e veneziana impegnate nella bonifica e messa a coltura delle terre.

Dall'unità d'Italia all'alluvione del 1951

La storia del paese dall'Unità del Regno d'Italia in poi è comune a quella dell'intero Polesine impegnato a ridefinire il proprio assetto istituzionale e amministrativo, oberato dai problemi legati al controllo idraulico del territorio, alla malattia e indigenza degli strati più deboli della sua popolazione. La tragica alluvione del Po nel 1951 segnò definitivamente l'assetto dell'intero territorio polesano come anche quello di Canaro, nel cui centro urbano venne deviato e interrato il corso del Poazzo (oggi in questa area sorgono i giardini pubblici e la fontana).

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